Esce nelle sale cinematografiche un altro episodio delle Cronache di Narnia.
Da poco ho terminato di leggere i racconti di C. S. Lewis.
Ho fresco il ricordo di Eustacchio: uno dei bambini che visitano Narnia. Un personaggio gigantesco: lamentoso, noioso, avido, ambizioso, pigro...
Ci possiamo mettere un po' tutti i nostri vizi. Eustacchio ne viene imprigionato trasformandosi in un drago mostruoso.
Dopo la sofferenza, però, viene la scoperta dell'amicizia e la difficoltà di recuperare la distanza che i propri vizi hanno costruito.
C'è bisogno di spogliarsi di quella corazza di drago suggerisce Lewis.
Eustacchio scoprirà, accompagnato da Aslan, il leone, che dalle brutture ci si può liberare. Bisogna grattare ia questa doppia pelle. Però scorpirà anche, suo malgrado che non è possibile farcela da soli.
Eustacchio scoprirà, accompagnato da Aslan, il leone, che dalle brutture ci si può liberare. Bisogna grattare ia questa doppia pelle. Però scorpirà anche, suo malgrado che non è possibile farcela da soli.
Solo gli artigli del Leone lo libereranno definitivamente. Il drago Eustacchio verrà dolcemente scarnificato dei suoi vizi per scoprirsi finalmente un bambino nuovo.
Oggi in maniera fortuita mi sono imbattuto in questo brano di Paolo: "Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno" (2 Cor, 4, 16).
Così il pensiero è ritornato al drago che muore e al bambino che rinasce.
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