mercoledì 3 dicembre 2014

Tre mondi

Sopramondo, sottomondo e mondo di mezzo. Dentro queste tre sfere si è sviluppato a Roma un sistema criminale. Gli inquirenti lo classificano come mafioso.

Come si capisce dalle intercettazioni delle parole di uno degli arrestati, tutto ruotava attorno alla logica dei tre mondi.


A Roma ci sono due mondi paralleli che hanno interessi e culture diversi e procedono senza incontrarsi.C'è chi non sa dove parcheggiare il Suv e chi non è in grado di pagare l'affitto. Gli abitanti dei due mondi non dialogano fra loro.
La legittimazione del sopramondo è legata alla sua capacità di gestire la città così ha bisogno di sentire il sottomondo.

Per ottenere l'obiettivo si possono adottare vie diverse.

Il mondo di mezzo è un filtro comunicativo, uno spazio da abitare.

Quando il sopramondo si arrocca e il sottomondo si disinteressa qualcosa si rompe e nel filtro entra di tutto.


I risultati sono rabbia diffusa; opere incompiute; servizi pubblici precari, insoddisfazione crescente nella qualità della vita.

Un progetto di disgregazione sociale portato avanti in modo continuo da chi del mondo di sopra e del mondo di sotto ricavava i suoi interessi.

Ora ci sarà forza e intenzione di ricostruire qualcosa?

Tutto passa per il mondo di mezzo, di quanta civiltà sarà dotato?








martedì 19 agosto 2014

Assaggiare Palermo

Per la prima volta ho visitato la Sicilia: tutta no, una piccola parte.
Sono rimasto folgorato dal Duomo di Monreale, una meraviglia.
Dalle sue terrazze si vede Palermo: si forma un'idea dell'attuale sviluppo e dei confini antichi della città: la chiudevano in un rettangolo, aperto al mare.
Un rettangolo è una figura geometrica semplice, chiara, trasparente.

Quando però inizi ad attraversarla, rischi di perderti, dentro vicoli intricati, che nascondono i loro segreti.
Cammini e, dietro una casa semi diroccata, ti appare una fontana stupenda, al termine di una stradina dove a stento entra un'automobile trovi un esemplare del barocco siciliano.
Si incontrano giardini ordinati e curati e mercati confusionari e vivaci dal vecchio Ballarò alla rinnovata street food di Vucciria - come l'ha chiamata la nostra albergatrice.
Se dall'alto si tratteggiassero le linee del mio percorso sarebbe apparso un arabesco.

In una chiesetta che assomiglia a una moschea incontri la possibilità che la storia offre di intrecciare culture mediterranee.

Palermo è una città piena, ad attraversarla intuisco uno stile di vita diverso da quello a cui sono abituato.

Cammini e scopri piccoli e grandi tesori e vedi una città che per le vie del centro, insieme a carrozzelle e apette turisitche, non rinuncia a vivere la sua storia e le sue abitudini.


Affascinante Palermo.
In due giorni si può solo assaggiare e senti il gusto composito dell'arancino.

martedì 16 luglio 2013

Se prima ero solo a... adesso siamo in cinque a ...

Già!
Qualcosa cambia in Italia.
Sarà la crisi, più che l'amore per l'ambiente.
Ma se prima mi ritrovavo sempre solo a Roma sulla Metro con una bici pieghevole, oggi eravamo in cinque nello stesso vagone.

Speriamo che qualcuno se ne accorga, magari attrezzando meglio alcune carrozze.
Così da incrementare l'utilizzo di mezzi che inquinano meno e snelliscono il traffico.
Non servirebbero grandi rivoluzioni.


Poi un giorno anche le piste ciclabili... 

Vedremo, se qualcuno saprà prevedere.

Altrimenti già immagino le proteste degli altri viaggiatori: "Basta! non è possibile. Non ci si può entrare qua dentro. Siete in troppi! Occupate spazio"
Pronti per la lapidazione.
Poco importerà che una bici pieghevole occupa poco più di un trolley.

Ah! dimenticavo.
Vorrei avvisare un vigilantes Metro, che mi ha redarguito verbalmente, qualche giorno fa, mentre salivo: è lecito "le biciclette pieghevoli non devono pagare il biglietto e sono ammesse tutti i giorni e per tutta la durata del servizio" (cfr). 



L'immagine si trova qui




venerdì 19 aprile 2013

Ma non corro così!

"Pain is inevitable, suffering is optional"

É il mantra che recita un runner, per incoraggiarsi, incontrato da Haruki Murakami: lo scrittore maratoneta che ha scritto "L'arte di correre".

Il libro l'ho letto; è scritto molto bene, me lo ha regalato mia moglie; mi piace correre.
Però non sono d'accordo:
Il dolore è inevitabile. La sofferenza anche.

Anzi se fuggi la sofferenza diventi disumano, perdi il senso dell'esistenza.
É la sofferenza che ti insegna a sopportare il dolore.
Questo non vale soltanto per chi corre tanti chilometri e deve tenere la mente allenata.
Vale soprattutto per la vita.


L'immagine è tratta qui

giovedì 4 aprile 2013

Le lacrime



- Papà perché le lacrime sono salate?
- Beh, di preciso non lo so
- Sarà per la malinconia.


Aveva chiesto perché, non com'è...
Mannaggia al positivismo!







L'immagine l'ho trovata qui

mercoledì 27 marzo 2013

Il dito

So' stupito!
Quant'è ingombrante il dito.

Niente, tu cerchi qualcosa.
E il dito sta lì davanti a te... dispettoso

Oh, copre tutto lo scenario: cielo, nuvole, sole, monti, pianure.
Non c'è colore che tenga davanti al dito.

Concentrato su quel dito, ti senti perso.
C'è gente che potrebbe morire, piuttosto che distrarsi, continua a fissarlo
Se lo studia tutto quel dito, finché se n'innamora.

Se poi, per caso, alzasse gli occhi.
É pure gratis,
ma sarà sempre tardi.





Immagine tratta da qui

martedì 31 luglio 2012

Dice il droghiere

Mercato in un quartiere romano

Cliente: "Mi da due etti di prosciutto?"
Garzone: "Vabbene questo?", mentre prende una coscia dallo scaffale.

Appena posato sul bancone con coltello in mano... si erge una voce dalle retorvie:
"Aho! 
Ma come lo tagli,
me lo stai a' ammazza du' vorte quel maiale!",
dice il droghiere.



Episodio narrato da un'amico durante la splendida cena di matrimonio del figlio, del dorghiere!

L'immagine è tratta da qui