venerdì 1 aprile 2011

Laicità a scuola


Scena: siamo in un refettorio di una scuola pubblica, una materna comunale di Roma.

Situazione: i bambini di una classe "ponte" (sono quelli che hanno meno di 3 anni) con le loro maestre sono seduti attorno al tavolo. Davanti a loro è servito il primo piatto.

Azione: una bimba pone la sua mano sulla fronte, poi sul petto. Si guarda intorno, gli altri stanno già mangiando. Subito nasconde la mano.

Maestra: "Maria, se vuoi fare il segno della croce, lo puoi fare"


Quest'episodio è realmente avvenuto, me lo hanno raccontato, e mi è piacuto molto.

Infondo questa è l'immagine di scuola pubblica e laica che vorrei.

Quella dove ognuno è seduto intorno ad un tavolo ed è libero di esprimersi come vuole.

Quella dove nessuno è obbligato a nascondersi o a vergognarsi dei propri principi.

Anzi proprio quella dove c'è qaulcunaltro che favorsice la comunicazione dei propri valori e dei propri simboli.

Quella dove si insegna il confronto e il dialogo.

La laicità, allora, non sarà più uno spazio neuto, ma un tavolo imbandito, dove i valori di tutti hanno cittadinanza credenti, non credenti e cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, induisti e chi più ne ha più ne metta.

Con questa laicità semplice che deriva dalle parole di una maestra, la scuola potrà essere un luogo dove si insegna la convivenza perché si riesce a favorire il dialgoo tra tanti "altri"





1 commento:

Unknown ha detto...

a me sembra uno dei tuoi post migliori... e sono d'accordo con te.