lunedì 20 ottobre 2008

Non ce lo possiamo permettere

I nodi vengono al pettine.
Così si sente che per salvare banche poco previdenti e correre ai ripari dei danni causati dalla finanza creativa a qualcosa bisognerà rinunciare.
Tutti i cittadini dovranno stringere la cinta...
Forse non è proprio giusto pensado a quanti hanno lucrato e si sono intascati i soldoni.
Però questo potrebbe anche essere un modo per recuperare il significato della sobiretà e ricercare veramente quali sono i nostri reali bisogni.
Ma quello che non riesco proprio ad accettare è il ridimensionamento dei progetti di sostenibilità ambientale, perché è un indicatore visibile che non si sta imparando dagli errori di un momento prima.
In questo modo si mostra la continua mancanza di visione del futuro, il completo disinteresse per le generaizoni che verrano e con esse, la scarsa attendibilità di chi si rifugia ancora una volta su ciò che consuma e sperpera rispetto a ciò che potrebbe produrre.

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