Tutti fanno un commento su Alitalia. Voglio aggiungermi alla lista.
La vicenda può insegnare qualcosa. Quando ognuno punta esclusivamente all'interesse di parte e al tornaconto personale si finisce nel disastro.
Iniziando dai vari commisari e amministratori delegati i quali se ne sono tutti andati via con una buon'uscita milionaria dopo aver aggravato sempre di più il debito che avevano ereditato da quello precedente (un esempio della meritocrazia italiana). Per passare alle innumerevoli sigle sindacali, che hanno lottato ognuna per i propri iscritti, secondo il criterio, chi è più forte e con professionalità più elevate spreme più dell'altro.
Ovviamente non possono mancare i politici che si sono divisi almeno in due categorie: quelli che alzavano le mani o facevano "spalluccia" (ultimo esponente della categoria il nuovo Blair italiano-Veltroni che va a New York per presentare il suo libro il giorno chiave delle contrattazioni) ad altri che mandano a monte progetti per finalità elettorali (vedi la campagna Berlusconi o il comizio di ieri del "buon" Di Pietro).
Ultimi della lista in ordine di apparizione sono i capitani di industira nostrani che come al solito amano il rischio, offrendosi di comprare solo la "parte buona" della Compagnia ed accollando, ai contribuenti - cioè noi - la "bad company", affermando tra l'altro di essere delle crocerossine - chissà per quanto "tempo" avrebbero cullato la "parte buona".
Se non si riuscirà ad uscire dall'imbuto in cui la Compagnia è finita nessuno potrà dirsi innocente. Se, invece come mi auguro per le persone che ci lavorano, ci sarà una svendita che sicuramente suonerà come grande successo per quello che gioca a fare il "salvatore" il nostro Paese, si sarà buttato all'aria un patrimonio industriale pluridecennale.
Penso che tutta questa vicenda ci insegna che quando ognuno pensa solo a se stesso ed ai suoi interessi, si muove pensando che le proprie responsabilità siano limitate alla sua persona, finisce per distruggere tutto.
Forse la via per costruire qualcosa passerà anche dalla condivisione e dal saper rinunciare a qualcosa per un futuro migliore.
2 commenti:
un altro vero problema è che i nostri capitani di industria non sono per niente capitani (gli piace di più essere presidenti o CEO) e di industrie non ne creano proprio.
SEnza contare che in genere giocano con dei soldi che non hanno... si chiama "finanziarizzaione dell'economia"... ma lasciamo stare.
postilla: mo' Berlusconi (in salsa craxiana) die che lo stato deve aiutare le imprese (e le banche)... si riamngiano il liberismo dappertutto tranne che nei settori vitali per una società democratica, come scuola e sanità.... chissà perchè!
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