giovedì 16 aprile 2009

La prevenzione in Italia

Su un articolo di Giorgio Santilli dal “Il Sole 24 ore” titolato “Ampliamenti oltre i 200 metri cubi” si legge che il Governo, Regioni e autonomie locali siglavano un’intesa sul piano casa. Un successo di Berlusconi.
Ricordo anche le lamentele delle opposizioni: “Si rovinerà il paesaggio”, “Si incentiverà l’abusivismo”, “Non si rispetteranno i piani regolatori” ,… poi successivamente sottolineava che sarebbe stata la solita burla di cui beneficiavano solo i “ricchi” che hanno le seconde case al mare. E questo da la misura del polso della situazione delle nostre opposizioni, con la puzza sotto il naso, che forse non hanno mai visto una periferia di città dove ci sono tante palazzine fai da te e poi condonate costruite dalle ondate migratorie che hanno spostato dalle campagne alle città migliaia di italiani negli ultimi 40 anni.
Ricordo anche il buon Napolitano che si affrettava a chiedere di tutelare il patrimonio culturale.
Insomma si offre il via libera a Leggi regionali per liberalizzare con il 20% di incrementi di cubatura per tutte le abitazioni uni-bifamiliari e per palazzine di volumetria inferiore ai mille cubiti. Una misura anche per immobili ad uso diverso da quello abitativo.
Insomma una specie di condono preventivo.
Poi c’è stato lunedì 6 aprile.
Così dieci giorni dopo lo stesso cronista sullo stesso quotidiano ci avvisa che il decreto legge subirà un rinvio: “Piano casa stretta anti-sismica”.Ecco la prevenzione in Italia è a posteriori.




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