martedì 9 marzo 2010

Le tre carte

Mi avvicino svogliato alle regionali.
Nella mia regione (il Lazio) non mi sento minimamente rappresentato dai candidati.
Mi mettono tristezza i partiti che li sostengono.
Per la prima volta la tentazione di non votare è alta.
Ma poi...
Grazie a quelli ai quali "piace vincere facile" e agli altri che "vogliono giocare senza rispettare le regole".
Questa tornata elettorale richiama il mio interese:
- Responsabili di partito che non rispettano i termini fissati dalla legge, al momento della consegna delle liste, prima dicono che stavano mangiando un panino e poi gridano che è colpa degli "altri"
- Scoramento di una grande parte della popolazione che da quella lista si sentiva rappresentata.
- Modifiche "interpretative" ad una legge che poi tanto interpretative non sarebbero per rimediare ad errori propri.
- Le urla di quelli che hanno rispettato le regole e affermano che cambiare le norme a partita inoltrata significa barare.
- Poi le osservazioni dagli spalti: come quelle del responsabile giuridico della CEI a Radio Vaticana che esprime l'idea che è scorretto cambiare le regole in corsa, subito sconfessato, perché si sa in Italia la CEI non si occupa di questioni tecniche solo di valori non negoziabili.
E mi chiedo:
1) Se la democrazia è considerabile valore non negoziabile (ovviamente no risponderebbe qualcuno, di cui sopra, suppongo).
2) Se le questioni tecniche incidono sui valori (e qui penso che quel qualcuno avrebbe dei problemi a rispondere).
Così il caos delle regionali mi ricorda che per me la democrazia è un valore, in quanto è lo strumento che mi permette di partecipare al governo di questo Paese.
Per questo alla democrazia non rinuncio. E assisto sbalordito al deprimente gioco delle tre carte che ci stanno facendo vedere.
Spero che un giorno possa dire di essere anche rappresentato dalle persone o dalle forze politiche in campo. Oggi decisamente: No!
Qualora le elezioni si terranno a marzo (Dubito), voterò, con un voto di protesta, ma voterò.

5 commenti:

Alessandro Iapino ha detto...

bravo andrea, condivido in pieno. anch'io come sai pensavo di astenermi e poi ho deciso di votare, CONTRO i sabotatori delle regole.

ermoviola ha detto...

Poi dato che ci sto aggiungo:
Ma quando non si è andati a votare sul Referendum Legge 40, scelta che ho pienamente condiviso, non ci si "interessava" di questioni tecniche (raggiungimento del quorum)?

Unknown ha detto...

il mio voto di protesta, probabilmente, andrà alla terza candidata (rete dei cittadini)

Anonimo ha detto...

In un paese democratico la politica dovrebbe essere motivo di interesse e partecipazione per i cittadini, ...per me ormai è solo una fonte di profonda frustrazione. Più mi interesso di politica italiana - con un approccio logico e democratico - e più mi avveleno l'anima sbattendo contro l'indistruttibile muro di mediocrità e idiozia che la contraddistingue. L'arroganza di questo governo mi disgusta oltre ogni limite.

ermoviola ha detto...

Per il moralista:
ci stavo pensando anche io. Non so?
Per Anonimo:
Condivido il disgusto per l'arroganza di questo governo, aggiungerei anche per la sua incapacità (Vedi l'inutilità del decreto legge interpretativo.
Però devo dire che anche l'attuale opposizione è senza un'idea.