- Non io Signore, non io!
Così inizia Habemus Papam.
Proprio un film Morettiano. Finalmente sono riuscito a vederlo.
Ho riso veramente di cuore.
Mi ha lasciato un po' d'amaro.
Narra della debolezza della fede. O almeno così sembra.
Narra della solitudine di un uomo che si blocca davanti alla chiamata.
"Non io, ti prego Signore": pensano i cardinali in conclave all'inizio.
Terrore mostra l'immagine del balcone conclusiva. "Il peso del giogo".
Ma non è la fede quella di cui sono carenti.
Lì dentro quello che manca è la Speranza.
E l'amaro è da lì che emerge.
Senza la Speranza semplicemente non c'è vita.
Senza Speranza un giogo non può che essere schiacciante.
Un calice non potrà mai essere bevuto, perché la Speranza è oltre la logica.
É la virtù bambina. Quella di Peguy
"Ma la speranza, dice Dio, la speranza, sì, che mi sorprende.
Me stesso.
Questo sì che è sorprendente.
Che questi poveri figli vedano come vanno le cose e credano che domani andrà meglio.
Che vedano come vanno le cose oggi e credano che andrà meglio domattina.
Questo sì che è sorprendente ed è certo la più grande meraviglia della nostra grazia.
...
È lei, questa piccola, che spinge avanti ogni cosa".
Se non vi farete come bambini...
In fondo anche nel film, nota un amico, solo nel gioco tutti ritrovano serenità.
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