Veglione di Capodanno
Mio figlio prende il microfono del Canta tu della cugina:
"Ognuno di voi ha ricevuto una conchiglia.
Adesso vi dovete dividere in squadre: chi ha quella blu si mettye in fila con i blu, Chi ha quella rossa si mette in fila con le rosse, chi ha quella gialla si mette in fila con le gialle"
I genitori un po' pigri si guardano l'un l'altro, mentre vengono presi dai figli e tirati su dalle sedie.
Siamo tutti in piedi ed in fila.
Ale spiega al microfono: "Il gioco è così: ogni squadra deve correre fino al muro e mettere sul foglio la conchiglia colorata"
I bimbi (13 per l'esatezza) si rivolgono ai loro rispettivi genitori: "hai capito, no?"
Noi poveri adulti siamo un po' interdetti, ed io pure un po' imbarazzato,
perché No, non avevamo capito!
Allora per uscire dall'empasse chiediamo: "Si va bene ma chi vince?"
Ale risponde: "Ognuno poi ha la sua conchiglia in tasca!"
Ancora niente, proprio non capivamo.
Nella sala eravamo tutti fermi con i figli per mano che saltavano.
Allora noi genitori interveniamo e trasformiamo la sua iniziativa in una staffetta: la squadra che torna prima al proprio posto vince.
Pensavamo d'aver torvato la soluzione, completando l'idea di un bambino.
Così tutti contenti.
No, non era vero.
Il gioco di Alessandro l'ho capito solo il giorno dopo.
Lui voleva che ognuno di noi depositasse la sua conchiglia sul foglio, perché insieme componessimo un grande disegno.
L'idea era giocare!
Non c'era bisogno di gareggiare per competere l'uno contro l'altro.
Il premio già ce l'avevamo era la conchiglia, con la quale ognuno di noi poteva giocare,
d'altronde continuava a ripetere: "Poi la conchiglia la mettete in tasca"
Per conferma, gliel'ho chiesto.
Mi ha detto: "Papà a me sarebbe piaciuto che con le conchiglie avessimo fatto un cavallo!"
Lezione di capodanno: non bisogna mai guardare il dito quando ti offrono la luna.
Speriamo di tornare un po' bambini in questo 2012
Buon anno!
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