mercoledì 10 novembre 2010

La coerenza non è una virtù

«Non si è mai se stessi, lo si diventa: l'io è un compito, una responsabilità nell'orizzonte della persona; la persona è tale nelle sue crescenti relazioni d'amore, di amicizia, di lavoro, di conoscenza-cultura, e poi di speranza, di fede, con il futuro verso cui è protesa; è tale in tutta la sua storia necessariamente legata a quelle degli altri»
Lo scrive Giovanni Casoli su un libretto semplice e profondo che sto leggendo.

Queste righe mi sono suonate chiarificatrici, pensando ai momenti in cui cerchiamo sempre di essere coerenti con noi stessi, a volte ostinandoci a rimanere sempre uguali magari attacati ad alcuni valori intoccabili oppure ad alcune convinzioni che hanno fondato il nostro passato, altre volte semplicemente per senitrsi dire: "Si! Hai ragione".

La coerenza, se rimane chiusa in se stessa, non è una virtù, diventa ostinazione e imprigiona tanto la nostra libertà di scelta quanto la nostra capacità di amare.









1 commento:

Unknown ha detto...

lo prendo per un complimento implicito... :D